BIOGRAFIA



"L'espressione di una vita."

 

Carlo Vescia, nato a Napoli il 5-5-1955 è deceduto a Solopaca il 18-8-2013, vive i suoi primi 8 anni a Ferrara dove tutta la famiglia si trasferisce per esigenze di lavoro del padre Alessandro. Ferrara resta importante per Carlo che qui mette le basi di alcune sue importanti amicizie con cui impara a sviluppare un particolare interesse per le costruzioni e gli "incastri": da prestissimo passa molte ore a montare e smontare costruzioni- dal LEGO, agli orologi, alle radio- suscitando nei familiari interesse per la sue esattezza nel ricostruire.

Il ritorno a Napoli, dopo gli 8 anni a Ferrara, lo mette a confronto con una diversa modalità di comunicazione che lo fa sentire portato ad esprimersi anche con la musica. E' sostenuto, in questo, dall'esemplare modalità di comunicare allegria della madre Elena capace di originali ed estemporanee "improvvisazioni" al pianoforte. E' così che, presto, Carlo riversa nella musica classica l'esigenza di esprimersi e si dedica al pianoforte manifestando un'attitudine sorprendente a suonare alcuni pezzi di J.S. Bach imparati velocemente a memoria. Taciturno e spesso cupo, Carlo è comunque dotato, fin da bambino, di un grande spirito di osservazione e di una fine ironia capace di cogliere i "controsensi" propri e del contesto e la esprime con "freddure" fatte di pochissime parole capaci di capovolgere, inaspettatamente, la percezione di un suo comportamento o di un evento del contesto.

La migliore espressione di sé nasce in età adulta, quando scopre di divertirsi a colorare con i pastelli forme "incastrate" ed inizialmente indistinte che lo riportano velocemente a rappresentare l'antico amore per le costruzioni, tema portante dei suoi quadri. La complessità esistenziale della sua personalità si manifesta sempre meglio nella scelta dei colori che sfocia nella scelta di forme complesse e meglio separate tra di loro da confini netti. E' così che le forme indistinte diventano costruzioni, sempre armoniose negli spazi e nei colori, di molte fantasiose rappresentazioni, anche della natura. I simboli della comunicazione, determinanti nei suoi quadri e sempre curati con precisione, dicono dell'esigenza di trasmettere la sua allegria messa nei loro colori, mentre l'ironia si fa spazio soprattutto nei titoli, difficili da comprendere nell'origine perché spesso destrutturanti la prima percezione destata dal quadro. E' così che l'amore per i colori permea l'espressione sempre giocosa di Carlo e fa emergere la curiosità di conoscere il "segreto" della sua tecnica pittorica capace di mettere in rilievo e di dare prospettiva alle forme costruite con la nettezza dei colori e senza chiaroscuri.

 

 

1-E' COMPLICATO - 50x70 cm

2-L'AEROMOBILE DI SPEED - 60x80 cm







 

 

3-LA BORSA GALATTICA - 60x40 cm

4-PERSE NELLA TASCA - 40x60 cm







 

 

5-LE COSE CHE MI PIACCIONO - 50x70 cm

6-MI SONO DISTRATTO - 35x50 cm







 

 

7-TEISMO - 50x40 cm

8-L'ILLUSTRE TEOFILO - 60x30 cm







 

 

9-CADENDO SI IMPARA - 60x40 cm

10-METTIAMO IN ORDINE - 50x40 cm







 

 

11-SEI AD UN BIVIO, CARLO - 50x70 cm

12-FINO ALLA PROSSIMA VOLTA - 70x40 cm







 

 

13-ME NE SONO FATTO UNA RAGIONE - 50x35 cm

14-UN APPIGLIO URGENTE - 40x60 cm







 

 

15-IL RIFLESSO DELL'ONDA DI UN GRANDE INTENTO - 50x40 cm

16-SEI ELEGANTE, CARLO! - 60x70 cm